INTERNO B
Ho sempre avuto un sogno, di quelli che tutti chiamano “nel cassetto”.
Mi piace pensare di poter convogliare diverse storie, diversi tempi e anime in uno stesso luogo, facendo confluire idee, metodi e culture differenti.
Un luogo dove tutto avanza, si ri-genera, tutto si ri-trova, ogni cosa ri-torna.
A questo luogo ho dato il nome di: INTERNO B.
Alla base di tutto questo mio processo di ideazione c’è la ricerca, il bisogno di fare ricerca, l’esigenza di vedere, toccare, capire cosa c’è oggi intorno a noi, conoscere le creatività nascenti, conoscersi in quanto creativi.
L’idea è di creare una galleria virtuale, una platform digitale vista come una tela bianca per artisti emergenti, per creativi, che in altri spazi non potrebbero esporre, personalità abili nell’esprimersi attraverso l’arte (intesa come segno d’espressione).
Avere dei link è alla base di ogni processo creativo.
INTERNO B, vuole togliere preconcetti e idee confezionate, vuole aprire a nuove possibilità espressive, a nuove visioni che sono rintracciabili grazie ai giovani artisti, creando così un tributo alla creatività emergente.
Penso che la moda, come l’arte, la musica e il cinema, sia una forza trainante della cultura odierna. Sarebbe interessante creare nuove icone, rimodellando la definizione di lusso contemporaneo quanto a celebrazione quotidiana di sé e apprezzamento consapevole dell’arte del fare.
Vedo INTERNO B come uno spazio non fisico e fisico, ente multifunzionale, parte di me.
Nasce da una necessità, nasce dall’arte di osservare, vuole raccontare storie, ricordare con immagini. Lo si può descrivere con un pizzico di fantasia, come un Motel, un insieme di stanze che si parlano l’una con l’altra, che reciprocamente si scambiano concetti.
Stanze dense e piene di creatività.
La formula unica di INTERNO B mette insieme una comunicazione sofisticata, con una ricerca approfondita su quei talenti emergenti, appassionati, coinvolti e in cerca di sostegno, che stanno scandagliando più settori artistici.
Ho scelto tre modi per dare vita al prgetto:
come prima cosa una galleria virtuale, alla quale si accederà tramite un sito: ad ogni artista sarà dedicata una sua “stanza”, uno spazio, all’interno del quale si potranno visionare i suoi lavori e il manifesto/about.
In questo modo, la ricerca sarà in divenire, mai ferma e sempre dinamica.
Le molteplici identità di INTERNO B ne fanno un progetto completo che cresce in più direzioni: una galleria accessibile a chiunque, un metodo comunicativo che pubblica contenuti visivi di alta qualità, un incubatore al servizio dei giovani talenti e infine uno strumento pregevole per la ricerca sull’oggi.
Ad affiancare il progetto di curatela, della galleria virtuale, sarà una costola cartacea, un catalogo annuale che racchiuderà tutti gli artisti contemplati durante i dodici mesi.
A loro verrà dedicato uno spazio materico, tangibile, nel quale i loro progetti potranno essere messi in risalto. Prima delle opere di ogni artista sarà illustrato e scritto il concept della creatività esposta e il suo about. Il catalogo d’artista ricopre il ruolo di creazione e ricreazione di un’entità fisica di ricerca, fissa l’azione su carta e crea memoria di quest’ultima.
Come ultimo espediente descrittivo ho scelto di raccontare INTERNO B grazie ad un giornale. Il giornale è una forma libera, un gesto poco dosato, riprende e avvicina.
Interno B nasce anche da un bisogno emotivo.
Credo che questo disordine ordinato che non è stato pensato, non è studiato, riesca a dare l’idea di libera espressione e soprattutto di verità.
Come ogni linguaggio anche quello dell’arte nasce per comunicare, per dare senso attraverso segni figurati e figurativi, talvolta astratti, l’atto di fare arte si completa con l’atto della comunicazione, ponendo nell’oggetto la ricerca e il focus sull’alterità, dando senso così ad una potente esigenza, quella di aprire un contatto con un nostro simile.
I have always had a dream, the kind everyone calls ‘in the drawer’.
I like to think that I can channel different stories, different times and souls into one place, bringing together different ideas, methods and cultures.
A place where everything progresses, everything is re-generated, everything is re-found, everything comes back.
To this place I have given the name: INTERNO B.
At the basis of this whole ideation process of mine is research, the need to do research, the need to see, to touch, to understand what is around us today, to get to know nascent creativity, to know ourselves as creative people.
The idea is to create a virtual gallery, a digital platform seen as a blank canvas for emerging artists, for creatives who would not be able to exhibit in other spaces, personalities skilled in expressing themselves through art (understood as a sign of expression).
Having links is the basis of every creative process.
INTERNO B, wants to remove preconceptions and packaged ideas, wants to open up new expressive possibilities, new visions that can be found through young artists, thus creating a tribute to emerging creativity.
I think fashion, like art, music and film, is a driving force in today’s culture. It would be interesting to create new icons, reshaping the definition of contemporary luxury as a daily celebration of self and a conscious appreciation of the art of making.
I see INTERNO B as a non-physical, physical space, a multifunctional entity, part of me.
It is born out of a necessity, born out of the art of observing, it wants to tell stories, to remember with images. It can be described, with a touch of fantasy, as a Motel, a collection of rooms that talk to each other, that mutually exchange concepts.
Rooms dense and full of creativity.
The unique formula of INTERNO B brings together sophisticated communication with in-depth research into those emerging, passionate, involved and supportive talents, who are scanning multiple artistic fields.
I chose three ways to bring the project to life:
Firstly, a virtual gallery, which will be accessed via a website: each artist will have his or her own ‘room’, a space, within which his or her work and manifesto/about can be viewed.
In this way, the research will be in a state of becoming, never still and always dynamic.
The multiple identities of INTERNO B make it a complete project that grows in several directions: a gallery accessible to anyone, a communication method that publishes high quality visual content, an incubator at the service of young talents, and finally a valuable tool for research into today.
Accompanying the curatorial project, of the virtual gallery, will be a paper-based rib, an annual catalogue that will contain all the artists covered during the twelve months.
A material, tangible space will be dedicated to them, in which their projects can be highlighted. Before the works of each artist, the concept of the exhibited creativity and its about will be illustrated and written down. The artist’s catalogue plays the role of creating and recreating a physical entity of research, fixing the action on paper and creating memory of it.
As a final descriptive device, I have chosen to narrate INTERNO B by means of a newspaper. Newspaper is a free form, an ill-measured gesture, it picks up and brings one closer.
INTERNO B also stems from an emotional need.
I believe that this orderly disorder that is not thought out, not studied, succeeds in giving the idea of free expression and above all truth.
Like every language, the language of art is also born to communicate, to give meaning through figurative, sometimes abstract signs, the act of making art is completed with the act of communication, placing research and focus on otherness in the object, thus giving meaning to a powerful need, that of opening up a contact with one of our fellow human beings.
